La vicenda di Giuseppe e Maria diventa straordinaria, anzi unica e grandiosa, tanto da farli assurgere ai personaggi più importanti della storia, con l’annunciazione del Signore. Il 25 marzo, nove mesi prima del Natale, la liturgia celebra il concepimento di Gesù e la venuta del Salvatore nel mondo. E’ festa innanzitutto del Signore: tutto viene ricapitolato in lui. Ma è anche festa della Madonna, l’annunziata, che accoglie il Figlio di Dio nel suo grembo. L’arcangelo Gabriele si reca a Nazaret da lei e le rivela il progetto di Dio, nascosto dai secoli eterni (Luca 1,26-38). La disponibilità della madre è piena: “Eccomi, sono la serva del Signore, si compia in me la tua parola”. Però è pure festa di san Giuseppe: anche per lui c’è una vera e propria “annunciazione del Signore”, anche da lui si reca l’angelo che gli svela il progetto divino. A lui è chiesto di essere padre di quel bambino che nasce e di essere sposo verginale di Maria. Anche la sua disponibilità è pronta: non dice nemmeno una parola, agisce e passa subito all’azione, accoglie il figlio come padre e la madre come sposa per sempre. Secondo l’annuncio ricevuto, esercita in pieno il compito di padre mettendogli il nome Gesù. Ratifica il matrimonio con Maria con la festa di nozze e prendendola nella sua casa. Si può immaginare che l’annunciazione porta la rivoluzione della loro esistenza. Per ambedue, coppia indubbiamente privilegiata, comincia l’avventura più grande, sebbene non esente da fatica e sacrificio. Anche san Giuseppe infatti ha dovuto faticare e sacrificarsi per essere fedele a quell’annuncio che è stato la chiamata sorprendente della sua vita. L’angelo del Signore gli appare in sogno (Matteo 18,1-24) e gli dice di non temere, non aver paura di essere sposo di Maria e padre di Gesù, accettando il disegno del Padre eterno e l’opera dello Spirito Santo. Discendente del re Davide, deve credere alle promesse antiche di Dio che ora si attuano nella sua vita. Accettando la sua vocazione e abbandonandosi all’imperscrutabile volontà del Signore, diventa vero giusto, forte di quella grazia che gli permette di affrontare ogni cosa, passare la notte buia e superare tutti gli ostacoli. Così, vinta ogni paura, dubbio e resistenza, può intraprendere la sua missione con fermezza e senza esitazione, tanto da diventare per tutti modello insuperabile di padre e di sposo, e prima ancora di adesione generosa al volere divino. Fa piacere che nel nostro santuario di San Giuseppe Vesuviano, in una vetrata del transetto, sia raffigurata proprio l’annunciazione a Giuseppe, momento cruciale che lo rende esemplare nella risposta alla vocazione. Il suo esempio è davvero universale, dato che tutti siamo chiamati a rispondere alla nostra vocazione e molti a portare frutto in famiglia, fedeli al matrimonio e fecondi nella genitorialità.
Angelo Catapano
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Oggi non vi sono compleanni
Aggiunto da Fra Joseph-Pio 1 Commento 1 Mi piace
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