Questioni giuseppine /4 - MARIA TUA SPOSA

[angelo catapano]

L’usanza ebraica di contrarre il matrimonio in un primo momento e di aspettare all’incirca un anno prima della festa dello sposalizio e di andare a vivere insieme è all’origine di qualche altra questione.

A volte si dice che Giuseppe e Maria al momento dell’annunciazione erano “fidanzati o promessi sposi”, mentre erano a tutti gli effetti davanti alla legge e nella mentalità del tempo veri e propri sposi, ossia marito e moglie. Potevano già avere figli tra loro, se si congiungevano con altri era un adulterio e  se si dividevano dovevano rompere il matrimonio col divorzio.

E’ in tale frangente che avviene per ambedue la chiamata del Signore, quindi Dio interviene nella loro esistenza, rivoluzionandola, quando erano già sposati e formavano una coppia, anche se ancora non erano andati a coabitare. L’angelo dice a Giuseppe: “non aver paura di prendere con te Maria tua sposa” (Matteo 1,20).

Questo messaggio è illuminante per Giuseppe. Si rischiara la sua notte buia, nella quale si dibatte interiormente per prendere la decisione più giusta. Il  suo cammino diventa chiaro: prendere la sua sposa (non una semplice fidanzata!) e accoglierla nella sua casa per sempre (Matteo 1,24). Questo messaggio diventa illuminante anche per noi e chiarifica il rapporto straordinario tra Maria e Giuseppe, i due santi sposi, scelti come tali nel disegno del Creatore.

Quando nasce il bambino Gesù, Maria non è una “ragazza madre”, ma ha accanto Giuseppe, colui che Dio stesso ha voluto come suo sposo, chiamato a fare da padre in questo mondo al Figlio divino, chiamato ad esserle marito pur non intervenendo fisicamente nel rapporto coniugale. Un padre e uno sposo “verginale” dunque, ma vero e non fittizio. Analogamente per lui si potrebbe dire quello che Dante rivolge a Maria: “Vergine padre, figlio del tuo figlio”…

Una vocazione quella di Giuseppe che umanamente forse pochi capiscono, ma divinamente feconda. Non c’è da esitare allora nel considerare la sponsalità di Maria e Giuseppe, come se si trattasse di un “mezzo matrimonio” o di un marito e una moglie per modo di dire. Piuttosto c’è da accogliere la grandezza del loro esempio di coppia, dato che si presentano perfettamente docili al progetto del Padre celeste.

Angelo Catapano